Membrana Osmotica
Tale processo rappresenta la più fine tecnica di filtrazione dell’acqua. Il processo avviene attraverso l’utilizzo delle membrane composte da sottili pellicole (TFM o TFC5) generalmente fatte in poliammide 6 (permeabile ad H2O e impermeabile alle impurità disciolte). Come per gli altri processi, attraverso l’ Osmosi inversa si rimuove maggiormente l’ arsenico pentossido (As(V)) rispetto all’ arsenico triossido (As(III)), quindi è molto importante per il processo mantenere condizioni di ossidazione. Effettuando dei test è stato verificato che mantenendo efficaci condizioni di ossidazione si ha una rimozione dell’ arsenico pentossido (As(V)) del 95% e dell’ arsenico triossido (As(III)) di circa il 74%.
Questa Tecnologia produce grandi quantità di acqua di scarico fortemente carica di arsenico ed ha alti costi di manutenzione (le membrane tendono allo scaling 7, il che richiede un condizionamento dell’acqua da trattare). Altri elementi a sfavore di questa tecnologia sono i costi degli impianti piuttosto elevati, gli inconvenienti legati al regime di monopolio dei brevetti per le membrane e l’elevato fabbisogno energetico di cui questi impianti necessitano.
 
Adsorbimento
Si può considerare la migliore tecnologia in quanto è l’unica che non necessita dell’ossidazione dell’arsenico prima di procedere alla sua estrazione e quindi funziona sia per l’arsenico pentossido (As(V), portatore di una carica elettrica che ne facilita l’eliminazione) che per quello triossido (As(III), elettricamente neutrale); è in grado dunque di rimuovere l’ arsenico in entrambi suoi stati di valenza. Negli ultimi anni è stato possibile rilevare sperimentalmente come la tecnica di adsorbimento abbia un’ottima percentuale di rimozione dell’arsenico ( 99%). Il processo è stato testato con successo nel tempo ed ha permesso di raggiungere concentrazioni di arsenico in uscita anche inferiori a 3 µg/l.
L’unico elemento a sfavore di questa tecnologia e che gli scarti sono ad alto contenuto di arsenico e quindi catalogati come “Rifiuti tossici speciali” (chimici) che devono essere smaltiti secondo normativa.
 
Assorbimento di arsenico con ossido di alluminio
L’ossido d’ alluminio utilizzato è y-AL2O3 che mostra un’ alta superficie specifica tra 230 e 300 m2/g e una grande porosità. La capacità di assorbimento dell’ossido di alluminio dipende fortemente dal pH. Si tratta in teoria di un processo molto semplice, ma purtroppo mostra un basso rendimento nell’estrarre As(III) e inoltre fosfati, solfati, cloruri e fluoruri possono ridurre nettamente la capacità di assorbimento dell’ossido di alluminio. Un altro problema che si presenta è il fatto che il legame tra arsenico e ossido di alluminio sia molto debole, e quindi produce una facile lisciviazione dell’arsenico nel caso di messa in discarica. Inoltre la bassa capacità di assorbimento a valori di pH superiori a 6,5 richiede spesso l’addizione e/o rigenerazione dell’ossido di alluminio; si osserva inoltre un notevole consumo di acidi e il rischio di un improvviso aumento dei contenuti di arsenico nell’ acqua trattata in conseguenza di mancata addizione di acido.